“Il progetto, la cui partenza ufficiale è prevista per il primo giugno - ha aggiunto Abbruzzese - vedrà la luce grazie all’importante sinergia consolidatasi in questi ultimi mesi fra l’Azienda Sanitaria Locale, diretta dal dg Carlo Mirabella, a cui va il mio personale ringraziamento per il grande lavoro che sta portando avanti, e le organizzazioni sindacali.
Questo è un primo ma determinante passo in avanti verso la riconversione dell’ospedale di Pontecorvo, che verrà trasformato in presidio sanitario territoriale, così come previsto dal Decreto del commissario ad acta n. 80/2010”.
Il Reparto di Degenza Infermieristica funzionerà 24 ore su 24 con l’ausilio di personale infermieristico specializzato, medici di base e guardia medica e, almeno per ora, potrà contare su 12 posti letto, che diventeranno 18 a stretto giro di vite.
“Sono convinto - ha continuato Abbruzzese - che il grande problema del Sistema Sanitario regionale debba essere affrontato esattamente così come sta facendo la presidente e commissario alla Sanità Renata Polverini: con grande coraggio e decisionalità, nonostante non siano mancati ostacoli, resistenze e manifestazioni di impopolarità.
Le classi sociali più disagiate hanno pagato le colpe dell’inefficienza gestionale di chi ha trasferito l’onere del preteso ‘risanamento’ sul cittadino, per il quale il diritto alla salute è diventato un privilegio di chi ha maggiori disponibilità economiche. E’ per questo motivo che la Regione - ha sottolineato Abbruzzese - sta lavorando per rivedere con serietà le modalità di erogazione dei servizi sanitari territoriali, non solo a Pontecorvo e in provincia di Frosinone, ma in tutto il Lazio. E lo sta facendo nell’esclusivo interesse degli operatori e dei cittadini.
Stiamo riducendo gli sprechi e stiamo investendo su presidi ospedalieri di eccellenza e sulla medicina territoriale e di famiglia. E lo stiamo realizzando a fronte di un pesante disavanzo strutturale di circa 1 miliardo e 600 milioni di euro nel solo esercizio 2009, in una regione che assorbe il 60% del debito sanitario nazionale e dove il servizio pubblico costa annualmente al cittadino circa 180 euro in più rispetto ad altre regioni.
Sono fiducioso del fatto che riusciremo a vincere queste sfide - ha concluso Abbruzzese -, grazie anche al fattivo contributo che è giunto dai sindacati del comparto sanità e dagli esponenti politici del territorio, che con grande senso di responsabilità hanno lavorato, e continuano a farlo, per garantire ai nostri cittadini servizi sanitari d’eccellenza”.
Nessun commento:
Posta un commento