27/09/10

Pignataro, denunce per falso da parte della Gdf

I militari della Guardia di Finanza di Cassino, nell’ambito delle istituzionali attività di polizia economica, rivolte alla tutela del denaro pubblico attraverso il controllo della regolarità delle spese degli enti locali, hanno proceduto alla denuncia all’Autorità Giudiziaria di cinque soggetti per vari reati di falso.

La Procura della Repubblica di Cassino, a seguito delle indagini, ha inviato un’informazione di garanzia con avviso della conclusione delle indagini preliminari nei confronti dei soggetti denunciati, chiamandoli a sostenere il processo per i reati attribuitigli.

L’indagine nasce negli ultimi mesi dell’anno 2009 a seguito di un esposto-denuncia presentato alla Guardia di Finanza di Cassino da un consigliere del Comune di Pignataro Interamna in ordine a presunte irregolarità riguardanti la realizzazione di un impianto di pubblica illuminazione a servizio zone rurali, in “località Campo”.

In particolare la società appaltatrice aveva presentato al Comune lo “Stato Finale dei Lavori” attestando che gli stessi erano stati terminati in giugno, per un importo di quasi 50.000,00 euro.

In realtà, le Fiamme Gialle, intervenendo sul cantiere, accertavano che a fine settembre, alla data della presentazione della denuncia, i lavori erano cominciati da pochi giorni e che era in corso di completamento la posa in opera del cavidotto, quindi risultava inspiegabile il fine lavori che l’impresa aveva dichiarato risalire al giugno precedente.

Sulla base di quanto denunziato dall’esponente e da quanto accertato a seguito delle dichiarazioni rese e della documentazione acquisita è stato rilevato che tutti i documenti forniti dalla appaltatrice all’Ente Pubblico (Comune di Pignataro) inerenti l’esecuzione dei lavori attestavano l’ultimazione dei lavori e la loro regolare esecuzione, anche se gli stessi non erano ancora stati effettuati.

Sulla base delle indagini svolte, sono stati deferiti all’Autorità Giudiziaria per reati di falso:

 il Responsabile Tecnico di Cantiere della società appaltatrice;
 il Responsabile Dipartimento Territoriale della società appaltatrice;
 il Responsabile tecnico della società appaltatrice;
 l’ amministratore unico della società appaltatrice;
 il Responsabile del Procedimento del Comune di Pignataro Interamna.

I soggetti denunciati rischiano ora una condanna che, a seconda dei reati, può arrivare fino ad un anno, a sei anni o addirittura a dieci anni.

Rapina alla sala giochi del centro commerciale Il Ponte

Rapinatore solitario in azione alla Sal giochi del Centro Commerciale «Il Ponte».
Poco dopo le 10 di ieri mattina un uomo, armato, ha fatto irruzione nella sala giochi del centro commerciale «Il Ponte», ha minacciato una dipendente della ditta di pulizie e poi ha prelevato i contanti dalle casse, qualche centinaio di euro.
L'uomo a quanto pare da solo, con il volto travisato ha minacciato la donna puntandole un'arma dietro la schiena, subito dopo l'ha rinchiusa in uno sgabuzzino, prima, però ha imposto alla donna di spegnere le telecamere di sicurezza. Arraffate le poche banconote è fuggito a bordo di un’utilitaria Fiat, con ogni probabilità una Punto.
Grande lo spavento per la donna, 60enne, residente nell'hinterland pontecorvese, qualche minuto dopo ha accusato un malore ed è stata soccorsa da un'ambulanza del 118 della locale postazione, per tutta la giornata è stata mantenuta sotto osservazione.
Sul posto pochissimi minuti dopo sono giunti i carabinieri della locale compagnia assieme al tenente Sebastiano Maieli. Gli uomini della Benemerita hanno ascoltato la donna e repertato le informazioni utili alle indagini. In particolare sono stati acquisiti i filmati delle telecamere di sicurezza interna. Tanto lo spavento per nulla, anche se la dinamica dei fatti così come raccontata appare sui generis, per questo i militari non lasciano nulla al caso.

25/09/10

Pignataro, sequestrati gli autovelox

I militari della Stazione di San Giorgio A Liri, a seguito di attività d’indagine sulla gestione degli apparecchi “Autovelox”, davano esecuzione al decreto di sequestro preventivo, emesso dall’Ufficio G.I.P. del Tribunale di Cassino, di due apparecchi mobili di rilevazione “AUTOVELOX” di proprieta’ di una societa’ avente la propria sede legale nella provincia di Caserta e detenuti in locazione dal Comune di Pignataro Interamna poiché utilizzati dal Comando di Polizia Municipale del citato Comune.
Il provvedimento scaturisce dal procedimento penale pendente nei confronti di quattro responsabili di settore del citato comune nonché nei confronti del legale rappresentante della società proprietaria delle apparecchiature elettroniche per l’ipotizzato reato di “abuso d’ufficio continuato in concorso”.
I responsabili comunali, nell’ambito delle proprie funzioni, non avevano rispettato le previste normative stipulando un contratto per la gestione degli autovelox, prevedendo condizioni difformi da quelle specificatamente previste, peraltro onerose per l’ente comunale.
Difatti la remunerazione della società appaltante prevedeva, da contratto, il pagamento di 14,50 EURO per ogni accertamento di infrazione ritenuto valido nonché 2.300,00 EURO + IVA come canone mensile di locazione delle due apparecchiature. Dell’avvenuto sequestro preventivo delle due apparecchiature elettroniche “AUTOVELOX” è stata data immediata comunicazione alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Cassino. Inoltre i militari operanti hanno inoltrato idonea comunicazione alla Procura Regionale presso la Sezione Giurisdizionale della Corte dei Conti, per la valutazione sull’eventuale danno erariale provocato dal comportamento dei funzionari pubblici.

23/09/10

Lettera del colonnello Luigi Sparagna ... promosso ad alto incarico presso il comando generale dell'Arma dei Carabinieri


«Affido ancora una volta alla tua cortese disponibilità ed a quella del tuo giornale (Il tempo) i sensi della mia incondizionata considerazione. La fine del mese di settembre coinciderà con il termine del mio mandato di comandante provinciale carabinieri Frosinone, iniziata il 3 settembre 2007 con gli auguri (tuo tramite) di molti Pontecorvesi, che mi hanno circondato di una sorprendente, commovente, graditissima ed elegante stima che non ritenevo e non ritengo, ancora oggi, di meritare e di aver meritato. Si apriva così, per me, una parentesi professionale di rara e stimolante motivazione, e nonostante tale gioiosa sensazione sarebbe stata di lì a poco dolorosamente segnata nella vita personale, ho cercato di "mandare a braccetto" le due anime di uomo e di carabiniere, confidando in quella che il mio papà chiamava "la buona stella" che ci è vicina e ci protegge, e che certamente ora vede e gli ha avrà suggerito tante cose. Ho sentito e mi ha aiutato molto anche in questo l'affetto di molti.
Ho fatto perciò quanto di più nelle mie possibilità per garantire sempre le migliori condizioni perché si affermasse la legalità ogni giorno di questi tre anni passati troppo in fretta, nell'ottica di riservare un momento di speciale attenzione a Pontecorvo, per quelle persone che mi sostenevano con l'augurio a ben operare, non nascondendo il loro orgoglio di sentirsi (a ragione pienamente condivisa), parte della splendida occasione che la buona sorte, la mia "buona stella", mi aveva riservato. Non posso che essere riconoscente, non posso che formulare gli auguri più cari alla mia Città ed a tutti coloro che come me l'hanno nel cuore,non posso altro che sperare di avere in parte onorato il tanto affetto e le tante attenzioni ricevute. Non è facile, infatti, esprimere i sentimenti nelle cose tangibili di tutti i giorni. Al cronista del quotidiano Il Tempo Vincenzo Caramadre un grazie sincero e speciale per lo splendido lavoro che la tua professionalità ha reso pregevole».

Dopo la manifestazione scattano le indagini

PONTECORVO - Dopo la manifestazione, scattano le indagini.
Le forze dell'ordine avrebbero aperto un fascicolo d'indagine per appurare responsabilità a carico di chi, durante la manifestazione di protesta contro la chiusura dell'ospedale di Pontecorvo, avvenuta sabato 18 settembre, ha commesso illeciti. Momento centrale dell'attività investigativa sarà senz'altro l'occupazione dell'Autostrada A1 Roma - Napoli. Il reato per cui si procede è l'interruzione di pubblico servizio e il danneggiamento. Insomma a seguito della vivace protesta che ha portato in piazza quasi cinquemila persone potrebbero esserci risvolti giudiziari.
Stando ad alcune indiscrezioni raccolte pare siano stati anche eseguiti alcuni accessi presso gli uffici dello stato civile ed anagrafe dei comuni coinvolti nella protesta. Una quindicina i comuni interessati alla protesta e che rientrano nell'area di competenza dell'ospedale «Pasquale Del Prete».
Contestualmente si starebbero visionando i filmati registrati dagli uomini del servizio d'ordine, coordinato dalla Questura di Frosinone in collaborazione con la locale compagnia dei carabinieri. Ogni movimento, allusione e grido di protesta è stato repertato dal personale della Questura e dei carabinieri dislocati lungo il serpentone umano che sabato scorso dall'ospedale «Pasquale Del Prete» ha raggiunto il casello dell'autostrada uscita Pontecorvo - Castrocielo. Una massiccia partecipazione popolare che ha mandato in scena una manifestazione senza precedenti, dai toni pagati almeno sino all'ingresso forzoso in autostrada di anziani, donne e bambini e l'occupazione della corsia Nord per circa mezz'ora. Una protesta che potrebbe non essere stata fine a se stessa considerato che presto la Regione Lazio incontrerà i sindaci e il comitato civico.

20/09/10

Manifestazione ospedale... in 5000 per dire no alla chiusura dell'ospedale



In cinquemila per dire «no» alla chiusura dell'ospedale Pasquale Del Prete, occupata l’autostrada A1 Roma - Napoli.
Un fiume di gente (3500 per la Questura, 5000 secondo gli organizzatori) ha preso parte alla manifestazione in favore della struttura sanitaria pontecorvese.
Molti gli slogan visti per le strade: «L'ospedale non si tocca», oppure «Ospedale sei stato nominato da Badaloni, Storace, Marrazzo e Polverini», ancora, «Uniti si vince, no alla chiusura dell'ospedale». Insomma la gente ha mostrato veramente di avere a cuore le sorti dell'ospedale.
La mattinata si è aperta, come da programma, con il raduno nei pressi del nosocomio, il buongiorno si è visto subito: alle 8.30 la città è rimasta paralizzata, serrata totale dei commercianti che davanti alle saracinesche hanno esposto un necrologio recante la scritta «Chiuso, Salviamo l'ospedale di Pontecorvo» e lenzuoli bianchi ai balconi.
«Questa è la manifestazione del popolo, della gente incazzata che dice no all'intrusione della politica nel diritto alla salute garantito dall'articolo 32 della Costituzione», ha tuonato davanti alla marea di persone il coordinatore del comitato Cittadino, Gabriele Zonfrilli. «Questo piano che taglia l'ospedale di Pontecorvo per farlo diventare una Rsa non ci piace, per questo oggi come domani siamo pronti alla mobilitazione», ha detto Gianluca Narducci delegato alla Sanità del Comune di Pontecorvo. Infine ha preso la parola Anselmo Rotondo che ha ricordato che «la battaglia per l’ospedale ha avuto inizio nel 2001 con lo sciopero della fame di Elvio Evangelista».
Intorno alle 9.45, è stata la volta della sfilata, il serpentone di gente ha mosso i passi verso il casello A1. Poco dopo le 11 ha raggiunto l’autostrada e dopo un breve discorso di uno degli organizzatori, circa 1500 persone hanno superato le barriere autostradali: donne, anziani, bambini pronti a tutto. A fatica il servizio d'ordine ha gestito i manifestanti che hanno raggiunto la carreggiata nord. Chilometri di coda sull’A1, solo dopo un’estenuante trattativa cui ha preso parte anche il sindaco di Pontecorvo, Notaro, il quale ha annunciato che il presidente della Regione, Polverini, in settimana riceverà una delegazione, hanno abbandonato l'autostrada. Moltissimi rappresentanti istituzionali: tutti i paesi limitrofi erano presenti: Esperia, Pico, San Giorgio a Liri, Pastena, Roccasecca, Arce, Colle San Magno, San Giovanni Incarico, Aquino, Pignataro, Castrocielo. Oltre al vice presidente della Provincia Fabio De Angelis e i consiglieri regionali, Scalia, Tedeschi e Peduzzi. Si attende ora l'incontro con la regione Lazio.

17/09/10

Nuovo Appello dell'Università di Cassino per Sakineh

Università di Cassino.
Continua l’appello dell’Università di Cassino per la definitiva liberazione di Sakine Mohammadi Ashtiani
È intenzione dell'Università di Cassino continuare nella campagna di esortazione alla definitiva liberazione di Sakineh Mohammadi Ashtiani.
Il messaggio che inoltriamo riporta l'appello inviato all'autorità irachena lo scorso 7 settembre, in sostegno alla sospensione della pena per la cittadina Sakineh Mohammadi Ashtiani; appello comune ai tanti, tantissimi giunti da ogni parte del mondo, che insieme sono stati in grado di far ripensare, almeno per il momento, la condanna.
Riteniamo opportuno, e pertanto lo chiediamo, che non finisca l'interesse per questa campagna, che non scompaia questo argomento dalle nostre e dalle vostre discussioni. Che invece sia riportato all'attenzione degli organi di informazione, con l'attesa del mondo per la liberazione definitiva della condannata, Sakineh Mohammadi Ashtiani.
Ecellenza,
Noi, uomini e donne dell’Università di Cassino, insieme al Rettore e ai Presidi di tutte le Facoltà,
per il rispetto che noi abbiamo delle due nostre nobili e antiche culture, per l’umanità e per la bellezza del mondo
La sollecitiamo a non eseguire la condanna a morte di Sakineh Mohammadi Ashtiani per lapidazione o in qualsiasi altro modo.
Le chiediamo di iniziare un riesame approfondito del caso di Sakineh Mohammadi Ashtiani.
La sollecitiamo a vietare la lapidazione, emanando una legislazione che ponga fine alla pena di morte e proibendo l’uso della fustigazione.
La sollecitiamo inoltre a depenalizzare l’adulterio.
La ringraziamo della Sua attenzione.

16/09/10

Clamorosa protesta degli utenti del "Del Prete": strapperemo le tessere elettorali.


PONTECORVO - «Strapperemo le tessere elettorali in segno di dissenso alla decisione della Regione Lazio di voler declassare il nostro ospedale». Questa l'ultima iniziativa di protesta che viaggia fra gli utenti. Dopo la serrata dei commercianti prevista per sabato mattina durante la manifestazione, arriva anche quest'iniziativa che sta già riscuotenti ampi successi.
Nel frattempo si prepara anche la fase del dialogo. Lunedì sera in comune c'è stato un vertice con il Presidente del Consiglio regionale del Lazio, Mario Abbruzzese. Il summit, al quale ha preso parte il sindaco Michele Sirianni Notaro, il Vice Sindaco Carocci, l'Assessore Christian Proietti, il consigliere comunale Enzo Di Folco e in qualità di rappresentanti della Consulta dei Sanitari il Umberto Satini ed Enrico Marsinano, ha dato i suoi frutti, presto i rappresentanti istituzionali del comune di Pontecorvo incontreranno il presidente della Regione Lazio, Renata Polverini, un incontro chiarificatore dopo le ampie notizie negative che girano attorno alla struttura sanitaria pontecorvese.
«La manifestazione organizzata il 18 settembre, non è un fatto campanilistico, ma una testimonianza popolare ( non contro questo o passato governo regionale) per dire basta agli interessi che non coincidono con il diritto alla salute dei cittadini ed un invito a fare scelte nell'esclusivo interesse dei cittadini.
Troppo spesso - dice Umberto Satini - la sanità è interpretata come un fatto personale di personaggi che la gestiscono per gli obiettivi che non sono gli interessi dei pazienti. Crediamo che sia giunto il momento di cambiare questi metodi. Il grande problema della sanità è che il più delle volte la gestione delle risorse viene fatta senza aver verificato se esiste una vera esigenza, in questo modo si determinano sprechi di fondi senza raggiungere gli obiettivi prefissati a discapito dei cittadini. La gestione del denaro pubblico dovrebbe essere suffragata da valutazioni mirate al diritto del cittadino ad avere effettivamente quello che serve in termini di salute. Il problema è proprio questo: come si organizza il sistema perchè questo avvenga? Purtroppo, molte volte il politico che influisce sulle scelte, non ha a mente la ricaduta sulla salute pubblica, ma agisce secondo altri aspetti. Per questi motivi, - conclude Satini - fiduciosi della sensibilità del Commissario alla sanità Polverini, credo che l'incontro con la delegazione richiesto dal sindaco Notaro, si concluda con risultati concreti a tutela della salute dei cittadini di questo territorio». Presto potrebbe esserci la svolta, è quello che si augurano i cittadini.

15/09/10

Pontecorvo, la chiesa scende in campo a difesa dell'ospedale Del Prete


Don Natalino Manna sostiene la battaglia per salvare la struttura.
Il comitato invita la popolazione del territorio a ritrovarsi in piazza il 18 settembre

“Oggi ci vorrebbero testimoni coraggiosi come i Santi Cosma e Damiano, capaci di smuovere le coscienze di quanti sono interessati a far prevalere più la logica del profitto che le esigenze dei cittadini, specialmente di quelli delle fasce più deboli”. L’abate-parroco don Natalino Manna esprime in questo modo il suo sostegno alla battaglia in favore dell’ospedale “Pasquale del Prete”.
Il parroco dell’Annunziata, la parrocchia più grande della città, prosegue parlando dei tagli nei servizi pubblici, mostrando grande attenzione allo stato sociale.
Facendo riferimento ancora ai Santi Medici Cosma e Damiano e al martirio al quale furono sottoposti nel 303 in Siria, don Natalino prosegue: “Oggi non siamo più nell’epoca delle persecuzioni ma viviamo, come ricorda spesso il Papa Benedetto XVI, nell’epoca del relativismo. Il nostro tempo è pieno di contraddizioni: da una parte si difende la vita e la dignità dell’uomo, dall’altra si verifica la carenza di sostegno alle categorie più deboli. Pensiamo al ridimensionamento delle strutture pubbliche. Nella città di Pontecorvo è ad alto rischio la chiusura dell’ospedale. Il comitato pro-ospedale sta organizzando per il prossimo 18 settembre una manifestazione cittadina perché ciò non avvenga. Sarebbe un vero peccato privare il nostro territorio di questa struttura ospedaliera”.
Don Natalino Manna da 17 anni svolge la sua missione pastorale a Pontecorvo. Al “coro” in difesa dell’ospedale si aggiunge dunque l’intervento del parroco, che arriva dopo l’annuncio della manifestazione. Un appoggio non senza precedenti: anche nel 2008 la comunità cristiana pontecorvese, presente nell’ospedale con l’opera delle suore del Monte Calvario e con la presenza costante di un sacerdote nella cappella interna, offrì il suo sostegno a una manifestazione di protesta.
Nel frattempo all’interno della struttura sanitaria c’è sempre più stupore, dopo che i dipendenti hanno appreso di una possibile conversione della struttura in una residenza sanitaria assistenziale che farebbe capo ad un gruppo imprenditoriale romano.
La mobilitazione cittadina a difesa dell’ospedale di Pontecorvo è confermata per sabato 18 settembre con inizio alle ore 8.30 davanti alla struttura sanitaria.

I tre operai della Fiat di Melfi davanti ai cancelli della Fiat di Piedimonte.
Antonio Lamorte, Giovanni Barozzino e Marco Pignatelli, i tre dipendenti della Sata di Melfi licenziati dalla Fiat e poi reintegrati dal Giudice del Lavoro, ieri erano dinanzi ai cancelli dello stabilimento di Piedimonte San Germano.
Gli esponenti provinciali e regionali di Fiom e Cgil hanno fatto quadrato intorno ai tre. «Siamo qui non per esaltare la nostra storia personale ma per difendere i diritti di tutti i lavoratori» è stato il commento degli operai licenziati.

Sebastianelli: sull'apertura dello svincolo alla Folcara siamo fiduciosi

“Vogliamo dare fiducia all’Amministrazione provinciale, nonostante il ritardo spaventoso con cui sono stati condotti i lavori per l’apertura dello svincolo in località Folcara”: è quanto ha dichiarato ieri Giuseppe Sebastianelli, spiegando i motivi per cui la protesta avviata lunedì e che ha compreso anche il blocco della superstrada, è stata sospesa, almeno per il momento. La Provincia, nella persona dell’ingegner Antonio Trento, responsabile del procedimento, ha infatti assicurato, durante un colloquio telefonico intercorso ieri pomeriggio con l’ex assessore, che entro il prossimo 24 settembre la strada sarà consegnata alla città e usufruibile dagli automobilisti.
Ma gli abitanti della zona, e per la verità lo stesso Sebastianelli, non gioiscono ancora: per il momento aspettano che trascorrano questi dieci giorni, e in tutti i casi porteranno con loro l’amarezza degli ultimi dodici mesi, a tanto ammonta il ritardo nella consegna dei lavori, e l’esasperazione che li ha spinti a scendere in strada e a bloccare la strada. Al loro fianco, oltre a Giuseppe Sebastianelli, che da settimane è capofila della protesta e della richiesta dell’immediata riapertura dello svincolo, si sono schierati tanti altri politici della città, come Giovanni Valente, Francesco Evangelista, Aldo Diodati, Orazio Picano, Vincenzo Tiseo, Giuseppe La Norcia, Emilio Iannetta, Robertino Marsella, Ettore Urbano e Fabio Fiorillo, tutti convinti che i residenti della località Folcara hanno pagato un prezzo abbastanza alto. “I cassinati di via Folcara – ha dichiarato Sebastianelli – hanno rinunciato a via Ausonia vecchia per moltissimi mesi, dal momento che appunto è stata chiusa al traffico per i lavori dello svincolo, e non possono più attendere né tantomeno continuare a percorrere la pericolosissima stradina alternativa a loro disposizione, per questo è ora di ridare ai nostri concittadini immediatamente la vecchia strada oppure, il che è naturalmente auspicabile, aprire lo svincolo, anche alla luce della considerazione che sembra orami completato, e rendere un servizio al benessere della collettività”

Il destino dell'ospedale Del Prete è segnato?

PONTECORVO - Il destino dell'ospedale «Pasquale Del Prete» è segnato. La Regione Lazio, chiamata ad approvare il piano di riordino della sanità ha stilato la mappa dei nosocomi ed annesse funzionalità in tutto il territorio di competenza. L'ospedale di Pontecorvo, insieme alle strutture di Subiaco, Palombara, Villa Albani ad Anzio, Marino, Magliano Sabina e Tarquinia, diventerà presidio ad unica specialità, con ricoveri diurni e punto di primo soccorso. Insomma non avrà più la funzionalità di cui gode ora. La notizia della conferma a quanto preventivato alla fine di maggio scorso, è arrivata nel pomeriggio di ieri ed ha suscito molto scalpore, non foss'altro perché attorno alla struttura sanitaria pontecorvese c'è tanto rumore e una mobilitazione popolare che sfocerà nella grande manifestazione del 18 settembre. Anche se molto è ancora da capire e soprattutto ci sono alcuni nodi da sciogliere, ad esempio, quale unica specialità sarà attribuita al Del Prete? Ancora, il punto di primo soccorso sarà in grado di soddisfare le esigenze di un territorio vasto e diversificato? «Piano assurdo che privilegia Roma», è stato il primo commento del delegato alla sanità del comune di Pontecorvo, Gianluca Narducci. «In questo modo non possono essere trattate le emergenze, non ci aspettavamo il tradimento da parte di quei consiglieri regionali di maggioranza che sono venuti a pescare i voti a Pontecorvo e nel sud della Provincia». Subito dopo, annuncia: «Vuol dire che sarà battaglia, lotteremo sino all'ultimo minuto, per questo invito tutti i cittadini a partecipare alla manifestazione di sabato prossimo, 18 settembre». Di diverso tenore il commento del responsabile Sanità dell'Ugl, Salvatore Posta. «Come sempre il nostro è un discorso su ambito provinciale, per questo ribadiamo la necessità di avere un numero di posti letto per acuti basato sul territorio provinciale e non rispetto alla macroarea». Anche il Pd, con il dirigente locale Francesco Loffreda, non lesina critiche al piano. «Fin quando ha governato il centrosinistra l'ospedale di Pontecorvo è rimasto aperto, oggi con il centrodestra c'è un piano di chiusura. Le somme le tirino gli utenti. Invito tutti alla mobilitazione di sabato prossimo», conclude Loffreda.

Arma, cambiano i vertici


Avvicendamenti in vista ai vertici dell'Arma della Provincia di Frosinone.
In arrivo il nuovo comandante provinciale, due tenenti e un capitano.
In partenza due comandanti del nucleo operativo e radiomobile: rispettivamente di Cassino e Pontecorvo.
A Cassino il capitano Francesco Maceroni, in partenza per Termoli, sarà sostituito dal tenente Massimo Esposito. Al Norm della compagnia di Pontecorvo, fino ad oggi in rosa con il tenente Vincenza Sannino, che andrà al comando provinciale di Roma, arriva il tenente Sebastiano Maieli.
Cambio anche al vertice della compagnia carabinieri di Anagni: il capitano Aldo Iorio lascerà il posto al capitano Costantino Airoldi, nativo di Aquino.
La serie di novità, come detto, si concluderà con la partenza del colonnello Luigi Sparagna, comandante provinciale dell'Arma. Al suo posto, fra un paio di settimane circa, arriverà il colonnello Antonio Menga, da tempo comandante del nucleo ecologico dei carabinieri di Roma.
Dopo tre anni di ininterrotto lavoro il colonnello Sparagna, nativo di Pontecorvo, a seguito di ampi successi investigativi, lascia la Ciociaria per un altro incarico nella Capitale.
Cambiano i vertici, mutano le facce e gli sguardi, ma il passo non verrà segnato dacchè la storia e la tradizione dell'Arma insegna che la sintonia, ai normali avvicendamenti, è pressoché totale. Gli obiettivi, la lotta alla criminalità e la vicinanza ai cittadini, saranno sempre gli stessi. Cosi come l’impegno e la dedizione al lavoro.

Strappati alla Morte dai medici del Pronto Soccorso


PONTECORVO - Partoriente e nascituro strappati alla morte dai medici del pronto soccorso dell'ospedale «Pasquale Del Prete».
Erano le 9.41 di ieri quando l'ambulanza del 118, in codice rosso, ha fatto ingresso al Pronto soccorso, a bordo una giovane donna all'ottavo mese di gravidanza: dolori lancinanti al basso ventre e stato di malessere generalizzato. La diagnosi stilata nel giro di pochi secondi, se pur con qualche variante, era assai chiara: sospetto distaccamento della placenta ed emorragia in corso, ciò vuol dire che la vita della donna e quella del bambino che porta in grembo sono in pericolo. In imminente pericolo di vita.
In un attimo la dirigente del pronto soccorso, la dottoressa Rita Marsinano, decide il da farsi: al diavolo la burocrazia e i tempi tecnici d’attesa per i trasferimenti, di mezzo ci sono due vite.
Ordine di servizio con richiamo immediato del chirurgo di turno, dell'anestesista, dell'ostetrica intera all'ospedale, del centro mobile di rianimazione del 118 e allerta della sala operatori dell'ospedale «Santa Scolastica» di Cassino.
Alle 9.51, circa 10 minuti dopo, le sirene dell'ambulanza erano già fuori Pontecorvo, verso il Santa Scolastica. Una folle corsa contro il tempo.
Nel frattempo l'intera equipe del pronto soccorso di Pontecorvo, pur continuando il proprio lavoro, non ha mai abbandonato, almeno col pensiero, quella donna.
A metà mattinata la chiamata da Cassino: la donna, se pur sottoposta ad intervento chirurgico, sta bene ed ha messo al mondo una bellissima bambina di 2 chili e 600 grammi. In un attimo gioia e commozione erano palpabili nei volti di tutti componenti dell'equipe di Pronto soccorso.
La perfetta sintonia fra l’ospedale Pontecorvo (che non ha il reparto di ostetricia), la postazione del 118 e l'ospedale «Santa Scolastica» ha fatto si che la sanità cassinate non entrasse in quel vicolo cieco degli episodi di malasanità cui purtroppo negli ultimi tempi si assiste in varie parti d'Italia. Questa è la sanità che funziona, questa è la sanità che vuole la gente e che difenderà con i denti.